MEDICINA PLACENTARE, la magia e la cura delle radici

Articolo di Dr. MD Elena Benigni Sihsol

MAMMIFERI PLACENTATI

Siamo mammiferi placentati, cioè mammiferi i cui piccoli terminano il loro sviluppo nel ventre materno grazie alle funzioni della Placenta (1). Nostra caratteristica è un sistema nervoso particolarmente sofisticato, in grado di elaborare emozioni, informazioni e stimoli biologici con vari gradi di complessità e livelli di integrazione. Questa complessità sembra essere direttamente legata e modulata dagli ormoni cosiddetti “del piacere”, quelle molecole cioè che sono prodotte in risposta a stimoli che producono piacere fisico, psicologico, sociale e/o energetico.
La maggior parte dei membri di questa specie, inclusi i vegetariani, dopo il parto della placenta (che nasce poco dopo il parto dei cuccioli), la ingerisce completamente. Questo comportamento chiamato Placentofagia è stato studiato in modo dettagliato, fino alla identificazione di geni responsabili, cioè informazioni del codice genetico che stimolano questo comportamento e lo “proteggono” nel passaggio tra una generazione e la successiva. Il principale gene responsabile si chiama PEG3 ed è situato sul diciannovesimo cromosoma umano essendo trasmesso per linea paterna (4). I motivi per cui i mammiferi reincorporano la placenta per via orale dopo la sua espulsione e separazione dal neonato sono molteplici, tra i primi sicuramente la necessità della madre di recuperare energie dopo il parto. Attraverso un nutrimento tanto ricco e vitale come la Placenta, probabilmente gli altri mammiferi, evitano molti degli effetti indesiderati che noi umani conosciamo nel post-parto: spossatezza, sbalzi di umore, inizio dell’allattamento difficoltoso etc (4). 
La placenta è infatti un organo ricchissimo di nutrienti, ferro, vitamine, cellule staminali e “ormoni del piacere” (soprattutto ossitocina, dopamina, adrenalina e loro modulanti). Tra tutti gli animali i mammiferi placentati sono i più sensibili a questi tipi di ormoni, la loro biologia non funziona affatto in assenza di stimoli che producano piacere: stimolazione sensoriale, senso di sicurezza/protezione, nutrimento adeguato, accudimento etc. Ed è invece eccellente quando questi stimoli sono presenti, soprattutto nelle prime fasi dello sviluppo.
Durante i primi periodi della vita, intra- ed extra-uterina, infatti, gli stimoli del piacere, sono alla base del corretto sviluppo neuro-imuno-endocrino, ovvero della complesse rete di informazioni tra organi e sistemi che, se ben costituito, sostiene il benessere dell’individuo per tutta la vita.

Placenta Pinterest
Photo dal web

 

MA COS’È ESATTAMENTE LA PLACENTA?

La Placenta è un organo temporaneo che cresce con noi durante tutto lo sviluppo embrionale e fetale all’interno dello spessore dell’Utero materno. Si dice che la Placenta si formi dal sangue di 9 lune (9 mestruazioni) non espulso, trattenuto dall’utero per nutrire il bambino. Durante la gravidanza realmente la placenta svolge la maggior parte delle funzioni degli organi che nel bambino si stanno ancora formando e non sono quindi attivi. La Placenta fa da polmone, da rene, da fegato, da midollo, provvede alla respirazione,
agli equilibri ionici, termici ed ormonali, alle funzioni immunitarie e di scambio, così come alle necessità nutritive del* bambin* che si sta sviluppando. 
Quando la placenta nasce, se il taglio del cordone viene eseguito con i giusti tempi (2) ed accortezze, continua a nutrire il bambino ancora qualche minuto e poi, nella maggior parte dei casi, ahimè, viene gettata tra i rifiuti. Purtroppo ci sono anche casi in cui questo organo meraviglioso, le cui molte proprietà sono evidentemente misconosciute solo fino a un certo punto, viene invece trafugato e inviato a ditte estere che lo usano per produrre farmaci e cosmetici o talvolta “fare ricerca”, (senza il consenso della famiglia!). Una recente revisione scientifica definisce la Placenta come una “fonte di altissimo rendimento per ottenere cellule staminali, matrice extracellulare e molecole bioattive per la rigenerazione di organi e tessuti (3)” e ad ogni modo le sue proprietà curative sono note e stimate dall’inizio dei tempi.

COS’È LA MEDICINA PLACENTARE?

Abbiamo notizie di usi magici, rituali e terapeutici della Placenta nelle principali culture del mondo, dall’antico Egitto alla Medicina Tradizionale Cinese, passando per quasi tutte le culture indigene dell’Asia e del Sudamerica. Nel Talmud si spiega come manipolare la placenta per rianimare o rafforzare un neonato debole. Alle nostre latitudini Ildegarda Von Bingen dipingeva la placenta come una coperta dorata, trait d’union tra cielo, terra e antenati al momento della nascita (5). Tradizionalmente con la placenta si preparano capsule, cerotti, tinture e oggetti d’arte rituale. Le proprietà delle capsule sono talmente riconosciute che esistono diversi laboratori anche in Europa per la loro preparazione. Principalmente le capsule sono usate per regolare la produzione di latte materno e per equilibrare il livelli ormonali nel post-parto. I cerotti sono utilissimi per i problemi dermatologici e le tinture trovano la loro applicazione per molte affezioni infiammatorie.
Ad oggi, il recupero delle tradizioni e il sincretismo con le medicine poderali e imponderali moderne, ci consente di usare la placenta per la cura delle componenti ereditarie e iatrogenie di molti disturbi fisici, animici e spirituali. 
Oltre al ricco contenuto di vitamine, nutrienti, ormoni, cellule staminali etc, di cui possiamo facilmente comprendere la rilevanza nel momento di una terapia ricostituente o rigenerante a base di placenta, bisogna ricordare che la placenta contiene tutte le informazioni genetiche del bambino con cui nasce, ivi comprese quelle dei suoi antenati. Ciò vuol dire che, da un punto di vista informazionale, la placenta contiene tutti i problemi e le soluzioni della storia della famiglia da cui proviene. Se non conoscete l’omeopatia e il suo particolare uso isoterapico questo passaggio, tra problema genetico e sua soluzione, può non sembrarvi immediato, ma cerco ora di spiegarlo brevemente: un isoterapico è una sostanza/informazione dannosa/danneggiata che viene omeopatizzata e somministrata come antidoto in diluizioni sempre più alte. Possiamo dire che nel mare delle informazioni dell’albero genealogico, è possibile selezionare una particolare frequenza e farne un rimedio. Sebbene non abbiamo dati scientifici numericamente sufficienti per dare risultati inequivocabili di questo approccio, posso dirvi che la mia esperienza è del tutto positiva e piuttosto sorprendete per i risultati ottenuti.

PERCHÈ RICHIEDERE LA PROPRIA PLACENTA
In Italia è possibile richiedere la propria placenta in qualsiasi struttura, è un diritto poco noto ma legalmente avvalorato: la placenta è della mamma che la partorisce e del bambino con cui nasce (6). Conservarla, seppellirla o decidere di farne dei rimedi, è una scelta che in ogni caso offre la possibilità di rielaborare la storia del parto e dell’albero genealogico in modo consapevole, creativo e rituale, un modo per avere potere sulla propria storia personale. Inoltre, credo che il contatto con la placenta ci ricongiunga in modo pacifico alle nostre radici, culturali (ci avvicina alle varie tradizioni del mondo), fisiologiche (ci avvicina agli altri mammiferi) e spirituali (ci unisce ai nostri antenati).

LA MIA ESPERIENZA PERSONALE E PROFESSIONALE

Ho incontrato “tardi” nella mia formazione la medicina placentare, ma è stato amore a prima vista. Nel corso di formazione che ho seguito ed al quale mi sono iscritta senza alcun motivo apparente, se non un richiamo ancestrale accompagnato però all’epoca anche da una certa dose di disgusto, mi sono sentita trasportare indietro e avanti nel tempo, fino a fluttuare in una dimensione di libertà e piacere dove tutto era possibile e commovente. “E’ l’effetto dell’ossitocina” dicono, ma in realtà come tutti gli ormoni, l’ossitona è un messaggero, si produce in risposta ad uno stimolo sensoriale, emotivo o energetico non ne è la causa. Quando la nostra insegnate di medicina placentare nominava le antenate, io sentivo davvero tutte quelle donne e maestre dietro di me, con tutto il loro sostegno, senza nessun giudizio, ma amore. Così alla nascita dei miei due ultimi figli ho avuto l’onore di poter preparare medicine per tutta la nostra famiglia e il privilegio di prendermi tutto il tempo, lo spazio e la creatività per nascere ancora come madre e di nuovo come donna insieme a loro ad alla loro placenta … poco tempo dopo ho iniziato a organizzare corsi di formazione dove mi sono sempre più concentrata sulla produzione di omeopatici-isoterapici, facilitando una lettura anamnestica della placenta, che potesse guidare la mamma nel formulare richieste specifiche per i membri della famiglia con produzione di rimedi omoepatici specifici. 

AUGURIO

La medicina placentare mi sembra oggi uno degli strumenti più pratici e universali per riportare alla luce una umanità amorevole, che affronta il passato con saggezza e gratitudine, e cammina insieme verso un futuro di pace, dove i bambini nascono nella protezione e rispetto dei loro tempi e le mamme ed i papà sono incoraggiati, accompagnati, nel prendersi l’onore e l’onere del loro ruolo genitoriale. Ci auguro davvero, come umanità, che la diffidenza e le paure nei confronti della Natura, della sua abbondanza e delle nostre capacità, vengano presto superate dalla curiosità e dall’esperienza diretta di come l’amore per le nostre radici, sia una potentissima fonte di cura, benessere e guarigione.

 

* 1 – gli altri 2 tipi di mammiferi sono i marsupiali, che terminano lo sviluppo nel marsupio e i monotremi che depongono uova.

 

* 2 – Il taglio rispetto del cordone può avere diverse definizioni, quella più pratica forse è: quando il cordone smettere di battere, ovvero quando il sangue dalla placenta smette di fluire verso il bambino.

* 3 – The Placenta as an Organ and a Source of Stem Cells and Extracellular Matrix: A Review (Sonja E Lobo et al. Cells Tissues Organs 2016)

* 4 -Influencia de la reincorporación oral de placenta (rop)autóloga tras el parto, en la evolución bioquímica sanguínea y láctea dr. l. sanchez suarez

* 5 – “La placenta, il chakra dimenticato” di Ibu Robin Lim, è uno dei più bei testi per chi volesse approfondire alcuni dei concetti su cui si basa la medicina tradizionale placentare.

* 6 – Legislazione in Italia. Art. 5 C.c., D.lvo 219/2005, D.lvo 191/2007, D.Lvo. 294/2006, D.lvo 152/2006.

Dottoressa Elena Benigni Sihsol, Medico di Famiglia, mamma, autrice, esperta in Omeopatia, Terapie Naturali, Medicina Placentare e Arti Marziali Energetiche.
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2009 in quel di Tarragona (Spagna), inizia la sua ricerca nel campo delle Medicine Non Convenzionali con il Diploma di Medicina Antroposofica (Svizzera), per proseguire una ininterrotta ricerca tra medicine tradizionali orientali (soprattutto giapponese) e occidentali. Si appassiona di sciamanesimo, saggezza ancestrale femminile e omeopatia. Lavora come medico di famiglia e comunità in Spagna, Svizzera e Italia e tiene seminari, corsi e conferenze su vari aspetti della Medicina Naturale e della Spiritualità in diversi paesi del mondo.
Tra i titoli e le iniziazioni ricevuti, ricorda con particolare gratitudine:
– Istruttrice Hado (Masaro Emoto Office, Giappone)
– Assistente Istruttrice Goshinken (arti marziali energetiche, Giappone)
– Iniziazione allo sciamanesimo arcobaleno (con il nome di Sihhsol, Equdor)
– Iniziazione alle vaporizzazione uterine (Brasile)
– Diploma di medicina placentare, rebozo e sobada (Chile/Italia).
– Produzione di Essenze Floreali (Finlandia)
Da questo bagaglio e dalla sua ispirazione, trae le conoscenze che la portano a formulare una Medicina Naturale, basata sulla naturale capacità di ogni persona di guarire in modo unico e creativo, in base alle proprie necessità. 

 

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